L'Offerta Musicale - Stagione concertistica 2024

Seconda parte

DUO CHITARRISTICO IGNAZIO VIOLA - MARIO COSCO

venerdì 28 giugno 2024 – Sala Tajo Pinerolo, ore 21
Ingresso libero

PROGRAMMA:

J.P. Schiffelholtz (1680-1758)
Sonata I in re maggiore       (Allegro, Adagio, Presto)

J. Duarte (1919-2004) Shades of Green

Variations on an Irish Folk Tune

F. Margola (1908-1992) Sonata II per due chitarre  Allegro, Adagio, Allegro

M.D. Pujol (1957)
Tango, Milonga y Final

Tango de Abril (Allegro moderato)
Milonga de Junio (Andante)
Final Feliz (Presto)

 

M.D. Pujol (1957)
Truco Suite

Primera (Allegro), 
Falta envido (Andante)
Truco (Allegro)
Vale cuatro (Pesante)

 

‘FORME’
Il programma proposto in questo concerto abbraccia vari secoli di musica, nella ricerca di un rapporto tra le varie forme musicali che queste epoche hanno espresso.

La Sonata è forma antichissima che prevede, come la Suite, un’alternanza di movimenti dal carattere e dall’andamento differente. Tradizionalmente (ma non necessariamente) tripartita, è qui proposta nella sua versione barocca come brano di apertura del concerto, con una composizione di Johann Paul Schiffelholtz dal carattere brillante e concertante, in origine scritta per uno strumento a corde simile al liuto chiamato gallichon o mandora.

Anche il Tema con variazioni ha illustri antecedenti a partire dall’epoca barocca (si  pensi alle celebri Variazioni Goldberg di J.S. Bach), ma ha protratto la sua fortuna anche in epoca classica e romantica. “Shades of Green”, ad opera dell’inglese John Duarte, eminente figura di chitarrista e compositore contemporaneo, è basato sulla continua elaborazione di un canto tradizionale irlandese, ”The Next Market Day”, che riflesso come in un prisma restituisce differenti gradazioni di umori e colori musicali. 

Il bresciano Franco Margola ha dedicato svariate composizioni alla chitarra, strumento che amava e che ben si confaceva al suo mondo musicale, delicato e raccolto.

Qui viene proposta la sua Sonata seconda per due chitarre, una sonata moderna, sempre tripartita, con un movimento centrale lento ed evocativo incastonato tra un primo tempo più rapido che si rifà agli stilemi del Ricercare e un finale dal carattere spensierato e brillante.

Il “Tango, Milonga y Final” del chitarrista e compositore argentino Maximo Diego Pujol ben evidenzia come la struttura della Sonata sia ancora viva e presente nell’immaginario dei compositori coevi, quasi fosse una forma mentis dalla quale non è possibile prescindere quando si scrive musica. Qui i richiami al genere del Tango sono volutamente espliciti in tutti e tre i movimenti, che prevedono, dopo un primo tempo spigliato e cantabile, la comparsa di un secondo movimento più lento ed espressivo seguito da un finale incalzante ed esplosivo. La “Truco Suite” che conclude il concerto, sempre ad opera di Pujol, è ricca anch’essa di effetti strumentali che restituiscono l’atmosfera e la magia di un immaginario musicale tanguero, Il “Truco” è un gioco di carte praticato in America latina, nel quale si fa largo uso di motti, segnali segreti e inganni. I titoli dei quattro movimenti in cui la Suite è divisa corrispondono alle quattro fasi del gioco; il brano si può quindi ascrivere al genere della musica a programma, cioè descrittiva, nella quale immagini e suggestioni extramusicali danno vita a composizioni che sono una personale rappresentazione musicale di quei soggetti, mediate dalla propria cifra stilistica.

Mario Cosco e Ignazio Viola hanno condiviso, nel corso di un’attività musicale trentennale, molteplici esperienze, concertistiche, di vita e di insegnamento. Entrambi diplomati al Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria sotto la guida del M° Guido Margaria, hanno poi concentrato il proprio interesse principalmente sulla musica cameristica con chitarra e in particolare, insieme ad Enrico Negro, nel progetto del Vivaldi Guitar Trio. Con questa formazione hanno svolto un’intensa attività concertistica, in Italia e in Europa, realizzato incisioni discografiche e revisioni per la pubblicazione a stampa di numerosi brani di autori contemporanei.

ENSEMBLE L' ASTRÉE

Martedì 25 giugno 2024 – Sala Tajo Pinerolo, ore 21
Ingresso libero

Ensemble L’ Astrée

Nel 1991, sotto l’egida dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte e per iniziativa di Giorgio Tabacco nasce a Torino l’Astrée, formazione strumentale specializzata nel repertorio sei-settecentesco secondo criteri storici e con l’utilizzo di strumenti originali. L’Ensemble trae il proprio nome da una composizione di François Couperin Le Grand che sul finire del Seicento chiamò L’Astrée una delle sue Sonades en Trio.

Fin dall’inizio della sua attività, il gruppo rivolge una particolare attenzione al ricco patrimonio musicale piemontese in gran parte ancora inedito, e ad autori le cui musiche sono conservate presso le biblioteche piemontesi. Questa peculiarità ha suscitato molto interesse da parte del pubblico e della critica internazionale.
L’Astrée ha registrato per la casa discografica Symphonia due compact disc contenenti opere di importanti autori piemontesi del Settecento: Giovanni Battista e Giovanni Lorenzo Somis, Gaetano Pugnani, Gaspare Giuseppe Chiabrano. Dal 1996 il gruppo collabora con la casa discografica francese Opus111 con la quale ha  fino ad ora realizzato un compact disc dedicato a Felice Giardini, uno al compositore napoletano Tommaso Giordani e ha preso parte un importante progetto che prevede la registrazione integrale dei concerti e delle cantate da camera di Antonio Vivaldi i cui autografi sono custoditi presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Nell’ambito di questo progetto sono stati realizzati alcuni CD contenenti concerti e cantate da camera in collaborazione con il mezzosoprano Laura Polverelli  e con il soprano Gemma Bertagnolli.  

Molte le realizzazioni con la rivista Amadeus per la quale il gruppo ha registrato i concerti di Bach per due clavicembli e archi, le sonate di Haendel per violino e basso continuo, le sonate di Bach per violino e clavicembalo, i Trii di Haydn per fortepiano, violino e violoncello. Recentemente l’Astrée ha iniziato una collaborazione con la casa discografica francese Aparté con la quale ha realizzato un cd dedicato alle cantate di Francesco Cesarini, compositore romano di inizio settecento. 

Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi – Concerto per violino e orchestra d’archi di Fritz Kreisler
Violino solista: Francesco D’Orazio

Lo sbocciare dei fiori alle prime brezze primaverili, il turbinio di un temporale estivo che d’improvviso squarcia la calura, i campi avvolti nelle brume autunnali e la neve che, silenziosa, scende infine ad avvolgere ogni cosa in un delicato oblio: la Natura, per la prima volta raccontata musicalmente in tutte le sue sfumature, è l’assoluta protagonista delle Quattro Stagioni, forse il risultato più stupefacente della florida vena creativa di Antonio Vivaldi. A queste sontuose composizioni e al Concerto per violino e orchestra d’archi con cui Fritz Kreisler fece rinascere nel secolo breve lo stile inconfondibile del musicista veneziano, è dedicato il primo concerto al Giovanni da Udine del gruppo cameristico L’Astrée, Premio Abbiati nel 2005. Il programma, espressamente creato dall’ensemble per l’occasione, sarà arricchito da alcune suggestive annotazioni alla partitura a cura del violino solista Francesco D’Orazio, anch’egli premio Abbiati, il cui repertorio spazia dalla musica antica a quella contemporanea.

 

L’Astrée

Francesco D’Orazio violino solista

Raccontare le stagioni

ANTONIO VIVALDI (1678-1741)
dal Cimento dell’Armonia e dell’Inventione

Le Quattro Stagioni

Concerto in Mi maggiore per violino archi e basso continuo RV 269 (op. 8 n. 1) “La Primavera”

Allegro Largo Allegro

Concerto in Sol minore per violino archi e basso continuo RV 315 (op. 8 n. 2) “L’Estate”

Allegro non molto Adagio
Presto

Concerto in Fa maggiore per violino archi e basso continuo RV 293 (op. 8 n. 3) “L’Autunno”

Allegro Adagio molto Allegro

Concerto in Fa minore per violino, archi e continuo RV 297 (op. 8 n. 4) “L’inverno”

Allegro non molto Largo
Allegro

FRITZ KREISLER (1875-1962)

Concerto in Do maggiore per violino e orchestra d’archi “nello stile di Antonio Vivaldi”

Allegro energico, ma non troppo Adagio doloroso
Allegro molto

L’Astrée

Francesco D’Orazio-violino solista
Paola Nervi– violino
Yayoi Masuda-violino
Sabrina Santoro-violino
Joanna Crosetto – violino
Ayako Matsunaga -violino
Elena Saccomandi  – viola
Gabriele Cervia – viola
Daniele Bovo – violoncello
Roberto Bevilacqua – violoncello
Giorgio Tabacco – clavicembalo

 

ENSEMBLE AUFTAKT

Lunedì 24 giugno 2024 – Sala Tajo Pinerolo, ore 21
Ingresso libero

Programma:

Harri Otsa (1926-2001)
Trio per violino, clarinetto e pianoforte (1980)
I. Moderato con moto II. Allegretto
III. Andante con moto IV. Allegro
Prima esecuzione assoluta in Italia

Pärt Uusberg (n. 1986)
Peegeldusi Sulupere sillalt (2020)
(Reflections from the Bridge of Sulupere)
dedicato all’Ensemble Auftakt
Prima esecuzione assoluta in Italia

Pierre Max Dubois (1930-1995)
Suite per violino, clarinetto e pianoforte (1968)
I. Prelude II. Boite a Musique
III. Chanson pour Nathalie IV. Serenade

Alfred Karindi (1901-1969)
Trio per violino, clarinetto e pianoforte (1954)
II. Lullaby and Dance (Berceuse et dance)
Prima esecuzione assoluta in Italia

Riho Esko Maimets (n. 1988)
Bubble (2022)
dedicato all’Ensemble Auftakt
Prima esecuzione assoluta in Italia

Gian Carlo Menotti (1911-2007)
Trio per violino, clarinetto e pianoforte (1996)
I. Capriccio II. Romanza. Andante Espressivo
III. Envoi. Allegro



Note sul programma:
I quattro brani musicali estoni in questo programma appartengono a periodi e stili diversi. Il pezzo di Pärt Uusberg ‘Riflessioni dal ponte di Sulupere’, scritto per l’Ensemble Auftakt, riflette sugli elementi della natura, in particolare l’acqua e il vento. Le note sono immagini di gocce d’acqua e onde d’acqua scintillanti sollevate dal vento, i momenti di riposo sono lo stato d’animo di vuoto che si trova nei ricordi del proprio passato. Molto diverso da questo, il brano di Riho Esko Maimets ‘Bubble’,  scritto per l’Ensemble Auftakt, riflette la vitalità e i movimenti dinamici dell’acqua. Le bolle  si muovono giocosamente verso una zona tranquilla  con l’ultimo sussulto nel finale. Ascoltare entrambi i pezzi nel medesimo concerto, mette in evidenza la  differenza significativa tra compositori viventi estoni.
Harri Otsa, che ha utilizzato canzoni popolari estoni vecchie e nuove per le sue creazioni, compone un  trio dal carattere umoristico e gioioso come quello della gente estone.
Alfred Karin,organista, ha composto “Lullaby and Dance” che è il secondo movimento del suo Trio. Il carattere del brano è calmo e sognante e somiglia alle opere di altri compositori estoni dello stesso periodo, come Heino Eller e Eduard Oja.
Pierre Max Dubois  fu un compositore ancorato alla tradizione della musica tonale e melodica e non si avvicinò alla tecnica dodecafonica e seriale sperimentata da molti dei compositori suoi contemporanei.
Gian Carlo Menotti, un compositore italo-americano, condivide somiglianze con il compositore estone Harri Otsa ed ha composto anche opere drammatiche. Questo pezzo per trio è stato commissionato dall’ensemble americano “Trio Verdehr” e ha debuttato in occasione della celebrazione dell’85° compleanno del compositore. Il il primo movimento, di andamento ‘capriccioso’, combina figure spiritose simili a una danza con la sensibilità innata del compositore per il dramma e la linea melodica. Nel secondo movimento lento ed espressivo, la  Romanza, melodie emotivamente intense risuonano spontaneamente. Il terzo movimento è un vivace fugato intitolato Envoi.

Miina Laanesaar (violino)
Soo-Young Lee (clarinetto)
Maila Laidna (pianoforte)

Musiche di Harri Otsa, Pärt Uusberg, Pierre Max Dubois, Alfred Karindi, Riho Esko Maimets, Gian Carlo Menotti.
Il programma comprende musiche di compositori estoni eseguite in Italia in prima assoluta.
L’Ensemble Auftakt, attivo dal 2016,  ha ricevuto riconoscimenti internazionali in diverse concorsi musicali: il 1° premio e il gran premio dell’International Danubia Talents Competition IV (2019) – Budapest (Ungheria), 3° premio a Cracovia Concorso Musicale Internazionale Opus (2021) – Cracovia (Polonia), Diploma presso Concorso Internazionale di Musica da Camera Anton Garcia Abril (2022) – Baza (Spagna) e il 1° premio assoluto al Concorso Clara Wieck Schumann (2022) – Massa (Italia).

BORSISTI DI PROFESSIONE ORCHESTRA 2023-2024 (IN COLLABORAZIONE CON L'ACCADEMIA DI MUSICA DI PINEROLO)

Domenica 16 giugno 2024 – Sala Tajo Pinerolo, ore 21
Ingresso libero

Sono quattro i musicisti a salire sul palco della suggestiva Sala concerti Italo Tajo (ex Chiesa di San Giuseppe, via S. Giuseppe, Pinerolo) a conclusione del training on the job di Professione Orchestra, il percorso formativo professionalizzante nato dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e l’Accademia di Musica di Pinerolo.

 

Il concerto vede protagonisti Samuele Cocchi violinoAnzhe Zuo violoncello, Michela Di Mento flauto, Luca Tonolli clarinetto, borsisti  di Professione Orchestra 2023/24 accompagnati da Stefano Musso al pianoforte. In programma musiche di Paganini, Massenet, Martin, Bach, Piazzolla, Beethoven, Rota. Il progetto è realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore). Il concerto si tiene nell’ambito della seconda parte della seconda parte de L’Offerta Musicale 2024

 

Prima parte

"FRAGMENTE-STILLE, AN DIOTIMA" 1924-2024, OMAGGIO A LUIGI NONO
QUARTETTO MAURICE

Venerdì 26 aprile 2024 – Sala Tajo Pinerolo, ore 21
Ingresso libero

Quartetto Maurice

Georgia Privitera, violino
Laura Bertolino, violino
Francesco Vernero, viola
Aline Privitera, violoncello 

 

Omaggio a Luigi Nono nel centenario dalla nascita
La casa natale di Luigi Nono, a Venezia, si affaccia sul canale della Giudecca, di fronte al Molino Stucky. Un’iscrizione sul muro di quella casa ricorda il compositore come «maestro di suoni e silenzi». E suoni e silenzi troviamo, fin dal titolo, in “Fragmente – Stille, An Diotima”, un quartetto d’archiscritto nel 1980: l’opera della svolta, come hanno detto in molti.
Il quartetto dura circa 45 min., si caratterizza per la dinamica molto spesso in piano e pianissimo ma squarciata da un forte improvviso, per l’uso di pizzicati che danno espressività al suono, per passaggi ruvidi e cupi, ottenuti dalle corde basse degli strumenti, che si alternano ad altri più luminosi e rarefatti. Delle pause si è già detto: sono così cariche di pathos che di fatto assumono la stessa importanza del suono.

Quartetto Maurice
Una costante e instancabile ricerca sul suono è l’aspetto che contraddistingue meglio il percorso del Quartetto Maurice fin dalla sua fondazione nel 2002. Dopo aver approfondito l’ambito classico, che garantisce un meticoloso approccio alla partitura e un’estrema cura del dettaglio alle esecuzioni, il Quartetto manifesta l’esigenza di porre in primo piano nel proprio repertorio la musica dei secoli XX e XXI, esplorando ogni tipo di linguaggio contemporaneo. Nel corso degli anni, il Quartetto Maurice ha approfondito lo studio del repertorio della musica contemporanea con i più grandi interpreti e con i maggiori compositori dello scenario musicale internazionale come Márta e György Kurtág, Helmut Lachenmann, Philippe Manoury, Marco Stroppa, Chaya Czernowin, Beat Furrer, Mauro Lanza, Simon Steen-Andersen, Clara Iannotta, Arditti Quartet, Quatuor Diotima, Klangforum Wien, Geneviève Strosser, etc.
Si occupa inoltre della promozione di nuova musica attraverso commissioni a compositori italiani e stranieri, mantenendo una curiosità e una apertura a 360° sul frastagliato panorama compositivo odierno. 

REQUIEM DI MOZART

Sabato 11 maggio 2024 – Sala Tajo, Pinerolo, ore 21
ingresso libero

Wolfgang Amadeus Mozart
Requiem in re minore K626
Versione di Carl Czerny per soli, coro e pianoforte a quattro mani

Corale Polifonica “Il Castello” – Rivoli
Direttore, Massimo Peiretti
Pianisti : Filippo Bulfamante, Giovanni Damiano
Soprano, Martina Malavolti
Contralto,Sabrina Pecchenino
Tenore, Filippo Pina Castiglioni
Basso, Simone Rebola

Il Requiem rimase incompiuto in seguito alla morte di Mozart. La moglie Constanze trovò numerosi spartiti, relativi al Requiem, sparsi alla rinfusa sulla scrivania del compositore; trovandosi in difficoltà economiche, si preoccupò soprattutto che il committente dell’opera non rinunciasse alla consegna e al relativo pagamento, delegò quindi il completamento del Requiem due allievi del Maestro affinché potesse essere finito e consegnato al Conte Walsegg.
Carl Czerny, bambino prodigio, allievo di Ludwig van Beethoven, virtuoso del pianoforte e fertile compositore, nasceva lo stesso giorno della morte di Mozart. La sua versione non è una semplice trascrizione per pianoforte, ma mostra una chiara autonomia compositiva con molteplici rimandi agli stili musicali dell’epoca: dal sentito raccoglimento di Franz Schubert alla titanica ampiezza di Ludwig van Beethoven, passando per l’esasperato virtuosismo di Franz Liszt.

I. Introitus: Requiem aeternam (coro e soprano solo), Adagio

II. Kyrie (coro), Allegro

III. Sequentia

  1. Dies irae (coro), Allegro assai
  2. Tuba mirum (soli), Andante
  3. Rex tremendae (coro), Grave
  4. Recordare (soli), Andante
  5. Confutatis (coro), Andante
  6. Lacrimosa (coro), Larghetto

IV. Offertorium

  1. Domine Jesu (soli e coro), Andante
  2. Hostias (coro), Andante. Andante con moto

V. Sanctus (coro), Adagio

VI. Benedictus (soli e coro), Andante

VII. Agnus Dei (coro)

VIII. Communio: Lux aeterna (soprano e coro), Allegro. Adagio

Giovanissime promesse - Giovani talenti - Maratona musicale

QUELLA SAGOMA DI DANTE

Due musiciste in un concerto classico ed una giovane attrice, in una pièce contemporanea, raccontano Dante e la Divina Commedia.

Sabato 8 giugno 2024 – Sala Tajo, Pinerolo, ore 21
ingresso libero

Elena Buttiero, Anita Frumento:
pianoforte a quattro mani

Anna Giarrocco, voce narrante

 

La Divina Commedia: illustrazioni drammatico-musicali per pianoforte a quattro mani” è una raffinata, vigorosa e romantica composizione di Cesare San Fiorenzo (Genova 1833-1909), registrata dalle pianiste in occasione del 7° centenario della morte di Dante nel CD “Non sembiava imagine che tace” (2022).Il progetto “Non sembiava imagine che tace” ha goduto del Patrocinio del Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri I testi tratti da “Le donne di Dante” della geniale penna di Daria Pratesi (1958), scrittrice teatrale e sceneggiatrice cinematografica, narrano del sommo poeta Dante Alighieri attraverso le voci di Beatrice, Francesca da Rimini, Piccarda Donati, Pia de’ Tolomei, Gemma Donati.  Testi frizzanti e ironici raccontano un Dante quotidiano che, prima di essere “sommo”, è uomo. Una narrazione che ci farà ridere e pensare. Le vignette di Stefano Rolli, illustratore e disegnatore dei quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX di Genova, rappresentano con satira divertente e garbata i personaggi della Commedia.